Oggi è domenica. La febbre sembra solo un brutto ricordo, ma io da brava scetticaforever non abbasso la guardia. L’aria condizionata dell’aeroporto batte violentemente sulla mia testa, come a ricordarmi che il malanno potrebbe comunque tornare da un momento all’altro. In attesa dell’ennesimo aereo della mia vita, approfitto del ritardo della partenza per scrivere la mia DISAPPUNTI, appuntamento delle mie domeniche.
Ecco, forse aspetto questo momento per fare - prima di ogni cosa - un resoconto prima a me e per me stessa di quello che è stato il mood settimanale. I primi giorni sono trascorsi con l’ossessione del termometro: misurare la temperatura ogni ora è la mia pratica sportiva. Medaglia d’argento indiscussa. Il fulcro della settimana è stato invece dettato da tutti gli incastri possibili e immaginabili, un recupero forzato del tempo perduto perché si sa, noipartiteiva non possiamo permetterci il lusso di ammalarci. In tutto ciò, sfidando la mia più sincera forma di ansia per una papabile ricaduta, sono riuscita anche ad andare ad un matrimonio, il tutto - rigorosamente - celebrato da una sfilza di antibiotici. Venerdì un “don’t stop me now” che Freddy scansate proprio e poi, nel weekend, LUI. IL SALONE DEL LIBRO.
Riscoprendomi straordinariamente scaramantica ho mantenuto riserbo fino all’ultimo perché, come si sa, la fortuna è cieca ma il karma guarda lontano. Che dire? Un’esperienza che è servita per un’infinità di motivi e che mi rivede di nuovo in aeroporto per prendere al volo tutte le opportunità che la vita mi sta offrendo. E poi, e poi, e poi il guru della vita, la sottile linea che separa la vita adulta dall’adolescenza, il re delle canzoni conforto: Manuel Agnelli. Ma questa è un’altra storia, come dicono i grandi.
E su questo aereo che non parte, indecisa se prenderlo fino all’ultimo o meno, penso a tutti quelli presi che hanno aperto porte, a quelli non presi che hanno cambiato il corso degli eventi e a tutti i treni persi (e quelli in ritardo) che puntualmente tornano con insistenza per disturbare il presente.
Qualunque sia stato il treno perso, mia cara vita, me ne frego. Anche alcune biciclette sono state talmente veloci da cambiare le cose.
Appunti sparsi caduti nella borsa e ricopiati con cura e discrezione
ᔕ PREMIO BANCARELLA. Questa newsletter che mi piace definire culturale fornisce sempre piccole info dal mondo dell’editoria.Soprattutto, mi piace fornire piccoli spunti per entrare pienamente in questo mondo tanto complesso quanto affascinante. Per questo motivo, in attesa dei finalisti del Premio Strega e del Premio Campiello, voglio segnalare il Premio Bancarella e la sua sestina fresca fresca. Lo sapevate che il primo vincitore di questo premio è stato Hemingway?
° L’inventario delle nuvole di Franco Faggiani (Fazi Editore) | ° L’Iliade cantata dalle dee di Marilù Oliva (Solferino) | ° La casa delle sirene di Valeria Galante (Mondadori) | °Tangerinn di Emanuela Anechoum (Edizioni e/o) | ° Il cognome delle donne di Aurora Tamigio (Feltrinelli) | °Selvaggio Ovest di Daniele Pasquini (NN). Si deve essere imparziali? Probabilmente no perché la lettura è democratica ed è bella per questo. Quindi: in bocca al lupo a tutti, ma di più ad Aurora 🌺
ᔕ COPERTINE. Se è vero com’è vero che un libro non si giudica dalla copertina, ma dal contenuto del testo stesso, devo però ammettere che negli ultimi periodi ho sviluppato un’ossessione smisurata per le copertine. Anche qui qualcosa è cambiato perché io stessa non ho prestato molta attenzione su alcuni lavori precedenti. Poi, è successo: ho scoperto la pagina Instagram LIBRI BRUTTI e la mia vita è cambiata. Fateci un salto, fa sorridere ma anche riflettere.
ᔕ QUEER È ORA. Dalla fotografia all’editoria, il passo è breve. Non così veloce però se si pensa allo studio e al lavoro che vi è dietro questo progetto. Queer è Ora è un programma di ricerca artistica e sociale che racconta il prezioso lavoro svolto da quattro CAD – centri antidiscriminazione attivi in quattro città italiane, attraverso le storie e i vissuti di 15 persone e gruppi appartenenti alla comunità LGBTQIA+. Così sono state realizzate 15 immagini dall’artista visiva Alessia Rollo, che ha reinterpretato le storie raccontate dalle persone incontrate, operatricə dei centri o fruitor* dei servizi offerti. I ritratti sono ispirati da opere di artiste donne, persone transgender, non-binary e queer, spesso ignoratə dalla storia dell’arte. Il tutto raccolto anche in un catalogo. Ebbene sì, il progetto si sfoglia, come piace a noi.
ᔕ SUOLE DI VENTO. Per tre giorni il Teatro Koreja di Lecce sarà il luogo nel quale esponenti di primo piano del giornalismo e della narrativa, delle arti figurative e della scena condivideranno le ragioni della propria vocazione, i fondamenti del mestiere. Una piccola anticipazione per chi lavora nell’ambito culturale. SUOLE DI VENTO si terrà a luglio e sarà bellissimo. Per info e iscrizioni qui.
Il libro della settimana
19/2024. Una bella scoperta del Salone, l’ennesimo qualcosa che si aggiunge. E io su quel qualcosa ci costruisco castelli. Il libro della settimana (uscito il 9 maggio, quindi freschissimo) che non ho sorteggiato ma che ho “incontrato” è LE CONSEGUENZE di Sted la quale si definisce su Instagram “fumettista misAndRikA che difende i delinquenti”
SINOSSI. «Sei pazza?! Avrebbe potuto farti male!» «Lo aveva già fatto. Almeno ora sa che potrebbe non andargli sempre bene.»
E ANCHE.
20/2024. Un’altra nuova uscita (7 MAGGIO): Sabrina Efionayi e il suo nuovo romanzo “Padrenostro”.
SINOSSI. Il giorno in cui il Napoli sta per vincere il tanto atteso scudetto, tra i vicoli di una città già in festa, Elisa sembra una ragazza come molte altre. Ma non lo è. Lei non potrà confondersi tra la gente e festeggiare. Perché Elisa è un membro della famiglia Caiazzo. A chiunque è nota la fervente fede che li anima, in pochi sanno cosa succede davvero all’interno della comunità religiosa di cui fanno parte: una comunità che esorta i suoi membri a liberarsi dai peccati confessandoli al cospetto degli altri fedeli. Elisa Caiazzo ha ventitré anni e non le è mai stato concesso di esplorare il mondo, che per lei coincide con i confini della città di Napoli. A guardia dell’invalicabile perimetro c’è il padre, Vincenzo, al cui occhio nulla sfugge. Niente accade senza che Padrenostro abbia dato il consenso. E opporsi alla sua volontà non è indolore per nessuno. In famiglia lo sanno, e un letto ormai vuoto lo ricorda sempre a tutti. Elisa però difende suo padre e l’educazione ricevuta, non mette in discussione il cammino che è stato scelto per lei. Almeno fino a quando, un giorno, la sua migliore amica Fortuna la convince ad allontanarsi dalla città per divertirsi e svagarsi insieme a un gruppo di amici. Elisa sperimenterà così la libertà di corpo e mente, ma non senza fare i conti con i sensi di colpa che la divorano, con il tarlo di confessare il peccato compiuto e sottoporsi alla sentenza inappellabile che Padrenostro.
AH. A PROPOSITO:
Quindi noi ci vediamo il 18, giusto? 😇
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Grazie per la lettura 🤓 A domenica 19 maggio!
Riflessione conclusiva. Arriva sempre di domenica, ma in orari incerti. L’aereo del ritorno ha tardato per via dei fulmini. Ho scritto questa newsletter in momenti diversi. Ma ho pur sempre mantenuto la promessa.