ᗪIᔕᗩᑭᑭᑌᑎTI #46 | Gattalogo di una vita incasinata
Per chi ha uno Stanis e un Gigio nel proprio cuore e i peli sul proprio maglione 🪂
Da anni, la domanda che mi viene posta con maggiore frequenza è solo una: “ma come fai a sopportarlo?”. Non si parla di un tacco troppo alto o di un ex insistente, né tantomeno di un un jeans troppo stretto (ma non tocchiamo questo… bottone!).
L’universo che si snoda attorno a me continua a non capacitarsi di come io possa condividere i miei spazi con due gatti, Stanis e Gigio; due felini particolari e opposti, i punti fermi della mia vita incasinata. Da una parte c’è lui, Gigio, uno di quei gatti che sembra aver capito la vita meglio di chiunque altro. Ha una sua filosofia, una visione del mondo che oscilla tra l’indifferenza totale e la totalità dell’indifferenza. È un gatto rosso che ha paura di tutto, per ogni rumore si blocca e si guarda le spalle, come se stesse giocando a un, due, tre, stella. La sua giornata tipo è un capolavoro di “arte del non fare nulla”. Si sveglia al mattino insieme a me, si guarda intorno con uno sguardo di penitenza e continua a dormire. Gigio ha una vita sua.
Dall’altra parte c’è lui, il gatto terribile, quello vivace, dispettoso, giocherellone, intelligente ed estremamente furbo: Stanis.
Stanis è il protagonista assoluto della mia vita domestica, l’unico essere vivente che ha il potere di farmi sentire sia incredibilmente amata che totalmente ignorata. Un gatto iperattivo che osserva ogni mio gesto, che pur di attirare la mia attenzione compie dei dispetti epici; lo stesso che non accetta il mio dormire fuori casa e che mi fa pagare cara la mia assenza. Insomma, è il vero padrone di tutta la mia vita. Perché, in fondo, io non sono che un’umile servitrice a sua completa disposizione.
Stanis non è solo un gatto. No, Stanis è un mistero avvolto in un pelo morbido. È una sorta di oracolo che, nonostante le sue sembianze di felino epilettico e sfuggente, riesce a osservare con un’intensità inquietante, come se sapesse cose che io, e forse anche il mondo intero, ignoriamo. È come se, da qualche parte nella sua piccola testa, ci fosse una biblioteca di segreti, la cui porta, però, non si potrà mai varcare.
Inizialmente credevo che la nostra sarebbe stata una convivenza semplice. Lui, un bel gattone con il pelo grigio e gli occhi che brillano di un’intelligenza sospetta, si sarebbe adattato alla mia routine e io, con il mio cuore da gattara impenitente, lo avrei amato senza riserve. Ma la realtà, come sempre, ha fatto il suo ingresso con una risata sardonica. Stanis, infatti, ha un talento speciale: l’arte della distruzione totale. Quando gli parlo, lui mi fissa con quel suo sguardo che potrebbe essere descritto come una versione felina del “non ti ascolto, ma ti sopporto”. E io, stupidamente, continuo a parlare, come se lui, in qualche modo, potesse rispondere. Certo, Stanis non risponde. Non ha bisogno di farlo. La sua semplice presenza è già una dichiarazione d’indipendenza. Stanis è sempre pronto per la ribellione, è un piccolo tiranno pronto a combinarne una: ieri, per esempio, non so come sia stato possibile, ma mi ha lanciato un pupazzo. In testa.
Così, per molti diventa “il terribile”, “l’insopportabile”, “il gatto tremendo”. Ma pochi sanno che il momento che preferisco, e che trovo assolutamente geniale, è quando trovo Stanis con il suo muso accanto al mio cuore. Io lo fisso, lui mi guarda con quell’espressione che dice “Oggi è un altro giorno di dominio”. E poi, non appena capisce che sono in trappola, si lancia in un’opera di manipolazione affettiva: si rotola, fa le fusa come se stesse componendo una sinfonia, si accoccola tra le coperte. Perché sì, Stanis è anche il re della dolcezza strategica. Pensa che la sua tenera faccia da “gattino innocente” possa farmi dimenticare che, nel corso della notte, mi ha distrutto almeno tre piante, ruminato il mio quaderno, grattato le porte e, probabilmente, vomitato sulle mie ciabatte.
Stanis, credo mi debba tanti soldi, non solo per tutti i danni che ha fatto, ma anche per le crocchette, per le sue cat house extra lusso. Però, lo amo comunque. Perché Stanis non è solo un gatto. È il mio piccolo, grande disastro quotidiano, e ogni giorno mi insegna qualcosa di nuovo: come non prendersi mai troppo sul serio, come fare pace con il caos, l’arte della sopportazione immateriale e, soprattutto, come vivere una vita in cui ogni momento, anche il più imbarazzante, è una lezione di libertà (e indifferenza, soprattutto da parte sua).
Appunti sparsi caduti nella borsa e ricopiati con cura e discrezione - Special Edition by ⓣⓞⓤⓟⓘⓔ | CHERRY art&culture
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➿ Poppe, le notizie pop da prendere di petto ➿
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Vi è anche la possibilità di incontrarla: appuntamento al 5 dicembre, dalle ore 18 alle ore 21, presso KORA.
Il libro della settimana
47/2024. Il libro da leggere questa settimana è Gender is over di Isa Borrelli.
SINOSSI. Il celebre detto latino recita: “Nomen omen”, nel nome è il presagio. L’appellativo assegnato alla nascita, solo in base ai genitali esterni, pretende di delineare già l’identità e il destino della persona. Presuppone di tracciare in maniera netta ruoli, confini e possibilità che riguarderanno quella vita. Ecco cos’è il binarismo: un sistema che esercita controllo sui nostri corpi, crea gerarchie di potere, modella il linguaggio a sua immagine e somiglianza, limita o esclude dall’accesso ai servizi, impone usi e costumi nella quotidianità, norma desideri e inclinazioni, reprime e sopprime.
Decostruendo da una prospettiva trans* l’attuale situazione italiana, in questo appassionato saggio Isa Borrelli smantella categorie che si danno per scontate e mette in discussione linguaggi, pratiche e assetti istituzionali per proporre una visione di società degenderizzata: una società in cui si possano riconoscere molteplici possibilità di genere e in cui si possa porre fine al segregazionismo e all’esclusione.
A partire da una prospettiva militante, Gender is over accende il discorso pubblico per rivendicare valori universali: quali la libertà di autodeterminazione e di scelta sulla propria esistenza.
In questa newsletter ci sono 1444 parole; tempo di lettura 7 minuti.
Grazie per aver dedicato del tempo a questa lettura; se ti piace consiglia ᗪIᔕᗩᑭᑭᑌᑎTI alla persona che ha un gatto iperattivo. A domenica 8 dicembre! 🐱
Riflessione conclusiva. Ho deciso di fare un regalo agli affezionati di DISAPPUNTI.