Solo chi è cresciuto con le videocassette rigate, guardate fino a sbiadire i colori, può davvero capire cosa rappresentino i cartoni animati Disney. Non parlo di intrattenimento: parlo di radici. Di un linguaggio sentimentale comune, inciso nella carne dell’infanzia.
Nel mio salotto, in un armadietto montato male, c’è ancora quel piccolo scrigno di tesori: le custodie in plastica spessa, con le etichette consumate e i nomi scritti su copertine colorate. All’interno, oltre ai film, ci sono piccoli geroglifici lasciati da Eleonora bambina – forse per ricordare a se stessa di esistere o forse solo per giocare a essere eterna. Segni tracciati sui bordi, negli interni delle copertine, come se anche solo tenere una traccia potesse bastare.
E qualcosa, in effetti, è rimasto.
L’altro giorno mi è tornata alla mente una frase de Le avventure di Bianca e Bernie, quella detta da Rufus, il gatto saggio, a Penny:
“La fede è un uccellino blu che vedi distante, è vero e sicuro come un astro brillante. Non puoi averlo o comprarlo, non si fa catturare, però c'è, ed è proprio lui, che fa tutto avverare”.
C’è un’intera teologia bambina in quella frase. E c’è un’idea di speranza che non smette di insegnarmi niente, nemmeno adesso.
Crescevo già allora come un piccolo cuore in eccesso: avevo le mie preferenze e i miei limiti. Bambi e Dumbo mi facevano piangere troppo – quegli occhi enormi, pieni di perdita, mi sembravano specchi dolorosi. Scappavo via, ma poi tornavo. Sempre. Perché in quei cartoni, trovavo tutto quello che non riuscivo a nominare: l’amicizia, l’amore, la famiglia, la paura, il coraggio, il lutto, la meraviglia. Non era finzione. Era educazione sentimentale, fatta di disegni e dialoghi.
E ora che la mia città – la mia città vera, quella con le pietre calde e il mare lento – appare in un trailer ufficiale Disney, tutto diventa vertigine. Come se l’infanzia si fosse presa la scena, con la stessa voce dolce di allora, a ricordarmi che la realtà può, ogni tanto, somigliare alla fantasia.
Forse, davvero, quei buoni sentimenti che credevo persi, impolverati in una scatola, schiacciati dalla fretta, non se ne sono mai andati. Forse vivono ancora in ognuno di noi, pronti a mostrarsi, come un astro brillante, ogni volta che abbiamo bisogno di crederci ancora un po’.
Appunti sparsi caduti nella borsa e ricopiati con cura e discrezione
ᔕ OPEN CALL FOR ARTIST. Sei un artista, performer, creativo o visionario? A Costacciaro stanno selezionando talenti per un contest artistico! Il Festival Notti d’Autore si svolge nel piccolo borgo umbro di Costacciaro. il tema scelto per l’edizione 2025 (2-3 agosto) è quello dell’IMMAGINAZIONE, un invito a guardarsi dentro, a cambiare forma, a immaginarsi altrove. Maschere che non coprono, ma raccontano: ruoli, emozioni, paure e desideri. Maschere da indossare per gioco o per difesa, da togliere per ritrovarsi. C’è tempo fino al 30 giugno, qui tutte le info.
ᔕ IL BATTELLO A VAPORE CERCA TE. Dopo la felice edizione 2024, vinta da Stefano Bortolotti con il suo Lo Sgnumfo, torna anche quest’anno la storica iniziativa del Battello a Vapore. Se hai una storia originale e inedita da proporre, partecipa anche tu! Avrai la possibilità di pubblicare il tuo libro all’interno della collana Il Battello a Vapore e di entrare così nell’Albo d’Oro del Premio. Consulta il Regolamento e scopri come partecipare all’edizione 2025.
ᔕ OKTOBER FEST GENOVA. È aperta la CALL per il Manifesto ufficiale di Oktoberfest Genova 2025! Hai tempo fino al 30 giugno per inviare la tua proposta creativa e candidarti alla selezione. Previsto un contributo economico di 500€ per l’opera selezionata. Il progetto scelto sarà l’immagine ufficiale dell’edizione 2025. Qui tutte le info.
ᔕ PREMIO DI PITTURA. Recuperando una gloriosa tradizione, nella quale molte sono state le Pro Loco che si sono fatte promotrici di prestigiosi premi artistici in tutto il territorio nazionale, l’Associazione Turistica Pro Loco “Ippocampo” di Ortelle Vignacastrisi indice la VIII edizione del Premio “Giuseppe Casciaro”. Il Premio intende stimolare la riflessione sull'arte contemporanea nonché il recupero e la valorizzazione della figura del noto pittore salentino Giuseppe Casciaro (Ortelle, 09 marzo 1861 - Napoli, 25 ottobre 1941) e, per suo tramite, della sua terra di origine. Qui tutte le info.
ᔕ BIENNALE D’ARTE. La Biennale di Sondrio indice il bando di partecipazione alle mostre d'arte che si terranno nei principali luoghi della cultura di Sondrio, da febbraio ad aprile 2026 (in periodi che verranno specificati in seguito). Questa edizione assume un rilievo particolare in quanto si svolgerà in concomitanza con i Giochi Olimpici Invernali del 2026, ospitati anche in alcune sedi della provincia di Sondrio: un'occasione straordinaria per intrecciare i linguaggi dell'arte e dello sport, e per celebrare, attraverso il teatro e le arti visive, i valori universali dell'impegno, del coraggio e del superamento del limite. Il bando è aperto ad artisti di qualsiasi nazionalità, senza limiti di età e indipendentemente dalle correnti di espressione di appartenenza. Qui tutte le info.
Poppe, le notizie pop da prendere di petto
✦ Le Costantine: dove il tempo si fa tela e la terra ritorna madre
✦ Salento Book Festival, un festival che ha scelto di essere geografia dell’incontro
Il libro della settimana
23/2025. “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” Ddi Benjamín Labatut.
SINOSSI. C’è chi si indispettisce, come l’alchimista che all’inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama «blu di Prussia» e si lascia subito alle spalle quell’incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell’elisir. C’è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. E c’è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna. Ma, soprattutto, offrendoci un meraviglioso intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.
In questa newsletter ci sono 1120 parole; tempo di lettura 6 minuti. A domenica 29 giugno.
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Riflessione conclusiva. E qual è il vostro cartone animato della Disney preferito?